1. |
blackgiöbia
03:20
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non c’era né spirito
né anima
né coscienza
né pensiero
c’ero però io fulminato
un taglio netto
fredda vendetta
il mio giovedì nero si abbatte ora
stanca d’ardori
di vivere
colta da vertigine
il male che veglia fa male
il male che veglia fa
blackgiöbia
blackgiöbia
solo la guerra spiega la pace
solo la guerra spiega la pace
blackgiöbia
blackgiöbia
urla
disgusto
di vivere
il male che veglia fa male
il male che veglia fa
questa è la salute
tra due attacchi di febbre calda
io armata di fuoco estinto
scaglio in aria
polvere
di un mondo in gabbia
che il mio cuore
non può più sopportare
il mio giovedì nero
ha colpito ancora
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2. |
il salto
03:55
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il fuoco è alto
lento
scivolo via
il vento mi spinge
la paura si allenta
salto
io sprofondata nella terra
ho dentro me
vermi radici
alternative possibilità
penso
essere coscienti di se stessi
quanto è comico
vuoto, drammatico
come uno specchio
rifletto la luce
in fondo a un baratro
corsa verso
un’infinita libertà
il coraggio dentro che si anima
salto
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3. |
keyhole
01:14
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Tu muori troppe notti
Sudore corda gola
E lo sogno ancora
Fuoco ghiaccio rosso
Bye bye vedo
non c’ho più occhi
il volo perpetuo
bye bye maestro
vaffanculo il corpo che giace riverso
Ecco la mortalità
piedi sottoterra
bye bye maestro
Non ti muovi più
Solo tracce
Memoria
Danza
Strada
Bye bye
Labirinto
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4. |
nazi's dust
05:15
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the nazi gasing, against the darkness
quantifying, hypnotizing, controlling
of your own pleat, but it’s not me
don’t manipulate, you’re my own body’s
hoping, and suffering, deeper into depth
you don’t love, they don’t know people
let all, let all miss, but I addict truly
monsters of molecular suspicion
beefed children of light
approach to the world, implicit to
the appearance or a vision, it’s brighter but I did
that mine duddly control of the odd
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5. |
cicli muti vorticosi
02:11
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La ragazza è appoggiata alla finestra una taglio di luce di luna entra nella stanza e tutto intorno sono ombre ferme lui qualche passo più indietro è seduto sul divano e le guarda la schiena poi le ombre iniziano a muoversi lei si avanza al centro della stanza ora è proprio proprio davanti a lui lui la fissa si tira sù guarda quegli occhi neri lucidi belli vede le sue guance accese un taglio di luce di luna le illumina l’orecchio occhio nell’occhio il naso quasi che si sfiora potrebbe agganciare le sue labbra alle sue ma si ferma inclina il capo verso sinistra e gli esce dalle labbra una domanda che non si aspettava di avere in serbo per lei la domanda gli esce gli piomba davanti e lui la guarda e le chiede ma ora dimmi tu ti fidi di me? lei arretra non capisce lei lo guarda sente che c’è qualcosa che vibra nell’aria non si aspettava queste parole però inclina a sua volta il capo lo guarda l’occhio si addolcisce poi dice sì lui si sente sgravato finalmente la testa che girava dentro cicli muti vorticosi di erba si libera lui ora non è più obbligato a fare quello che la sua carne gli gridava di fare lui ora con tutte quelle immagini che lo rincorrevano e lo prendevano a calci nel sedere ha capito che può fare un passo indietro e sentirsi libero di dire per una volta no la guarda sente dentro di sé di amarla e proprio perché sente di amarla sa che non deve baciarla ma deve andarsene che forse si ritroveranno in un altro momento che questo momento non è il momento giusto che questo momento distruggerebbe tutto allora lui si china sul divano prende la giacca la guarda si sente un coglione ma fa un passo indietro apre la porta si gira imbarazzato come un idiota bofonchia qualcosa e dice vado vado forse poi allora ci si vede noi ci si vede un poco ci si vede un poco un po’ più in là forse
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6. |
lettera di scuse
02:20
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...dal dolore e dal mare di tutta la sua infelicità, veniva a galla l’esibizionismo e la tristezza di piccole cose...pantomime di un innocente che non ha più incompleta insoddisfazione di sè.
Riduceva la propria vita a capocchia di spillo...così mi pareva, che della persona tutta intera che avevo conosciuto sopravvivesse infine solo l’attore, la maschera, il pantomimo tragico.
La vittima misconosciuta che origina dal sacrificio stesso, dalla persona intera
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7. |
venero (lo sterco)
03:18
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Divorare questo è il senso
Sbriciolarmi è il mio tormento
Elevarmi dalla rapacità
Brucia nel tempio la mia, la mia essenza
Forza ed espulsione opera nel corpo
Caccia in direzione getto il mio corpo
Venero lo sterco, veneratemi
Divorare a questo tempo
Sbriciolarmi nel consenso
Questo è il tempo della voracità
Brucio nel tempio la tua, la tua assenza
Venero lo sterco, veneratemi
Venero lo sterco, veneratemi
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8. |
narcosi
05:16
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Lago, riflesso, sterile, specchio,
Vuoto, calmo, freddo, immobile
Respiro, mi siedo, e suono...
Cerco parole, il vento che tuona
Nuvole danzano, effetto lisergico
Nel lago le immagini affiorano
Rosso danzo al ritmo dell’onda
Sento, mi chiama, Narciso, ci
sono, Narciso
Pioggia, sole, erba sotto i miei
piedi
Lento, sorrido, sarcastico
Mi alzo, mi chiama, scompaio...
Cerco ragione, ipnotica l’onda
l’immagine fredda del tempo che
torna
Narciso
Il fondo è cieco
Lo specchio si apre sotto ai miei
piedi
Sento il richiamo, mi chiama, lo
sento,
narcosi
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pensomale Turin, Italy
Rob Lou - vocals
NRC - guitars, bass, vocals
Peenow- bass, vocals
Boss, BB - drums
"solo la guerra spiega la pace"
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